Calabria da scoprire

La punta dello Stivale d’Italia è stata definita dal National Geographic: “Il più delizioso segreto d’Italia”.

Terra di profumi e colori, custode di tesori ancestrali immersi tra arte, storia e natura selvaggia.

La Calabria riesce a soddisfare i gusti di tutti: dagli amanti della storia e della cultura, agli appassionati di natura ed escursionismo senza mai dimenticare lo splendore delle spiagge e del mare.

Villa Clelia offre la possibilità di scoprire i borghi ed i luoghi di maggior interesse storico-artistico più prossimi, in collaborazione con guide certificate ed indimenticabili escursioni alla scoperta delle meraviglie naturali nel parco Nazionale dell’Aspromonte, facente parte dell’UNESCO Global Geoparks (Rete Mondiale dei Geoparchi UNESCO).

LOCRI EPIZEPHIRI

Il mito greco sulla Costa Jonica
La storia di Locri Epizephiri è una storia millenaria che inizia con l’arrivo sulle coste della Calabria meridionale, tra l’ VIII ed il VII secolo a.C., di un nucleo di coloni provenienti dalla Locride, una regione povera dell’antica Grecia. Da quel momento in poi la storia della città si sviluppa lungo l’arco dei secoli ed è una storia costellata di avvenimenti: dallo splendore dell’età arcaica e l’alleanza con Siracusa, al duro impatto con il mondo romano; dalla nuova dimensione positiva di Municipium fino all’ inevitabile declino che la porterà a trascinarsi fino al VII-VIII sec. d.C., quando una serie di problematiche ambientali (mancanza di risorse e la diffusione della malaria) unite alla violenza crescente delle incursioni arabe, spinsero gli ultimi abitanti della zona a rifugiarsi sulle vicine montagne dove, da quel momento in poi, contribuirono allo sviluppo di un’altra città: Gerace.
Il nostro viaggio alla scoperta di Locri Epizephiri comincia dal parco archeologico e, costeggiando le antiche mura, giungiamo sino al tempio ionico di Contrada Marasà.
Ci incamminiamo alla volta dell’antica masseria Ottocentesca del Casino Macri. Ed è qui che cogliamo la continuità vitale della città di Locri sino all’epoca romana dove, nel II sec. a. C., fu costruito uno straordinario impianto termale. All’interno dell’appena ristrutturato Museo Nazionale, dove ammiriamo le più pregevoli scoperte archeologiche avvenute a partire dal 1830, si conclude il nostro viaggio.

STILO - BIVONGI

La magia della “Vallata dei Bizantini”
La città di Stilo, posta a 400 mt. sul livello del mare, si erge ai piedi del Monte Consolino. È una meraviglia di per sé: più di ogni documento, la sua posizione arroccata sulla fiumara a guardia del mare Jonio ci racconta della straordinaria vicenda di questo luogo che interpreta e rappresenta quella di tutta la Calabria.
Le testimonianze delle culture, che hanno segnato nei millenni la storia di questa terra, si ritrovano a Stilo e nei suoi dintorni: dalla colonizzazione greca della costa, agli insediamenti monastici del periodo bizantino, ai monumenti del periodo rinascimentale e barocco fino alla straordinaria vicenda della nascita dell’industria del XIX secolo, così sembra che su questa parte della Calabria si sia voluto quasi concentrare il meglio che questa regione potesse esprimere in termini di cultura, religione, arte e scienza.
Il nostro tour inizia con una piacevole passeggiata nello splendido centro storico di Stilo. Le sue viuzze ci conducono alla chiesa di Santa Maria d’Ognissanti, conosciuta come il Duomo, costruita nel XVI sec. in pieno stile tardo-barocco, e ai cimeli in essa conservati.
Attraverso un percorso segnato dal tempo ritroviamo una delle più belle e pregiate architetture dell’intero meridione italiano a testimonianza della presenza dei monaci basiliani in Calabria, la Cattolica di Stilo. Ci spostiamo a circa 5 Km da Stilo per raggiungere uno dei posti più spirituali della Calabria, l’antico Monastero greco ortodosso di San Giovanni Therestis (il mietitore) datato al XI sec. Qui avremo modo di ammirare le bellezze architettoniche e paesaggistiche di questo silenzioso luogo impregnato di profonda spiritualità e incontrare i monaci ortodossi che qui vivono, lavorando e pregando. Il tour termina accompagnati dai colori della Vallata dello Stilaro e della sua “fiumara”.

GERACE

Vetta sacra del Cristianesimo
Gerace è uno dei borghi meglio conservati della Calabria e assurge a simbolo della tipica città medievale calabrese, posta su un’altura da cui è possibile abbracciare con lo sguardo 60 km di costa, incorniciata dal blu intenso del mar Ionio e dal verde intenso degli ulivi sulle colline che si estendono alle pendici dell’Aspromonte. Avventurandosi tra le sue stradine, strette e tortuose come un intricato labirinto, si ha la sensazione di tornare indietro nel tempo.
Nelle sue numerose chiese troviamo testimonianze del suo glorioso passato, mentre nelle poche ma caratteristiche attività commerciali è possibile trovare tradizioni che rappresentano autentiche eccellenze per questo piccolo e magnifico borgo. La visita inizia dalla parte più alta dell’abitato, al Baglio di fronte ai ruderi del maniero, da cui si gode un magnifico panorama sulla vallata della fiumara Gerace.
Scendendo da una delle tante stradine, si costeggia la maestosa cattedrale, alla quale si accede dalla parte absidale che si affaccia su piazza Tribuna. Nell’adiacente palazzo vescovile ha sede il museo diocesano, che espone il Tesoro della Cattedrale, con opere pittoriche, ori ed argenti sacri di diversi secoli, oltre ad uno spettacolare arazzo fiammingo di grandi dimensioni. Terminata la visita alla cattedrale ci si inoltra lungo una strada laterale che porta al Largo delle tre Chiese, con al centro la piccola e antichissima chiesa di San Giovanni Crisostomo, “chiesa madre” di tutte le chiese ortodosse della Calabria. Visita alla chiesa di San Francesco con il suo fastosissimo altare barocco e la tomba del principe Nicola Ruffo.
Proseguendo la visita e percorrendo stradine secondarie seminascoste, si giunge nella piazza principale, Piazza del Tocco, sulla quale si affacciano eleganti palazzi e diverse attività commerciali. Passando davanti Palazzo Grimaldi – Serra, si arriva al luogo dove soggiornò il disegnatore Edward Lear, ospitato dalla famiglia Sabbione. Poco più avanti il magnifico affaccio della “passeggiata delle bombarde”. Si continua a scendere lungo la via principale attraversando tutto il Borghetto per raggiungere la porta urbica, dove termina la visita.

CAULONIA SUPERIORE

Il fascino del borgo
Caulonia sorge su una rupe a 300 metri s.l.m. e racchiude uno scrigno di storia che spetta solo di essere conosciuta. Moltissimi sono i luoghi d’interesse da visitare passeggiando per le vie del borgo, che fino al 1863, era conosciuta come Castelvetere o Kaulonia. È delimitata dalla fiumara Allaro e Amusa e quattro sono le porte d’ingresso, tutt’oggi visibili: Porta Pusterla, Porta Allaro, Porta Amusa e Porta Sant’Antonio detta pure di Carlo V o del Salvatore.
La prima tappa del nostro giro è la “Deesis”, un affresco bizantino che va a rappresentare una delle poche testimonianze di molti secoli di monachesimo orientale nel Sud Italia. Purtroppo è tutto ciò che resta della Chiesa di San Zaccaria distrutta dal terremoto del 1908. Proseguendo per i vicoli, chiamati “vinedi”, incontriamo Palazzi nobiliari, Chiese meravigliose, Piazze da raccontare: è come usare la macchina del tempo, perché tutto sembra essersi fermato. Palazzo Asciutti-Hyeraci, detto anche Palazzo dei Diavoli, per le decorazioni della facciata principale che rappresentano dei satiri e delle figure mitologiche mostruose. È situato dietro la Chiesa Matrice in Piazza Mese, luogo che accoglie ogni anno, a fine agosto, il Festival della Tarantella. Del Castello Normanno, restano oggi solo i ruderi, mentre è ricchissima di leggende e in molti punti strategici si possono ammirare dei panorami da mozzare il fiato. La nostra passeggiata si conclude in Piazza Belvedere, dove è possibile ammirare tutto il paese dall’alto e da ogni angolo.

ROCCELLA JONICA

La perla dello jonio
Affacciata su una dolce curva della Costa dei Gelsomini, Roccella Ionica si specchia su una fascia dello Ionio così pulita e cristallina da essere insignita della Bandiera Blu e di altri importanti riconoscimenti naturalistici. Cinta da una spiaggia di sottile sabbia bianca e da dolci colline verdi, la cittadina ha origini molto antiche che risalgono alla colonizzazione greca della città di Amphisya e ha preso il nome di Aracella (e poi Roccella) in tempi medievali per la sua localizzazione su una rupe che si getta a precipizio nello Ionio.
Ricca di tradizioni arcaiche, come la processione marina di SS. Maria delle Grazie, Roccella Jonica è una meta interessante in ogni periodo dell’anno ma dà il suo meglio in estate grazie alla spiaggia da sogno, servita da un porticciolo turistico elegante e ben organizzato e allo storico Roccella Jazz Festival – Rumori Mediterranei.
Il nostro tour inizia dall’imponente Palazzo Feudale dei Principi Carafa della Spina, posto alla sommità di una rocca a controllo e difesa del litorale e costruito probabilmente dagli svevi intorno al XIII secolo. Da lì ci incammineremo verso la torre cilindrica detta di Pizzofalcone, costruita in età medievale secondo lo schema normanno, su una roccia sagomata artificialmente. Percorreremo la discesa verso la cosiddetta “marina”, facendo tappa nella splendida Piazza del Borgo e alla Chiesa di Santa Anastasia datata al 1783. Infine giungeremo in Piazza San Vittorio, cuore commerciale e sociale della cittadina roccellese, e in Via Marina, dove avremo modo di ammirare le colonne in porfido egiziano scoperte, sul fondale marino circostante, nel 1868 e qui collocate negli anni ‘800 del Novecento e la costa Locridea.

MAMMOLA

MUSABA, un museo a cielo aperto

Nel cuore della Magna Graecia, dove il blu del mare si incontra con il verde delle colline lussureggianti, si trova il parco-museo MUSABA, creato dall’estro artistico di Nik Spatari e dalla sua compagna olandese Hiske Maas.

Un parco magico di 7 ettari con istallazioni colorate che sembrano un inno alla leggerezza della vita.

La storia del MUSABA inizia nel 1969 quando Nik (pittore, scultore ed architetto) dopo aver esposto nelle più importanti gallerie d’arte del mondo, decide di tornare con Hiske nella sua terra. Si insedia su un promontorio nella Vallata del Torbido a sud est del grazioso borgo di Mammola, rivalutando con le sue installazioni i resti dell’antico complesso monastico di Santa Barbara, che ha una lunga storia risalente addirittura al IV secolo. Da quel momento il MUSABA è un’opera in progress, un presidio attivo, un vero e proprio parco scientifico con un programma di forte interattività, un parco laboratorio produttivo che ha ospitato, nel corso degli anni, artisti provenienti da tutto il mondo.

Il posto d’onore è occupato dall’opera “Il sogno di Giacobbe”, uno straordinario dipinto tridimensionale di 240 metri quadrati che copre tutto lo spazio della volta e dell’abside della cappella antica dell’abbazia di Santa Barbara. Conosciuta come la “Cappella Sistina calabrese”, l’opera di Spatari è stata realizzata con una tecnica inventata dall’autore: le figure sono ritagliate su fogli, quindi dipinte e poi applicate come rilievi sospesi nell’aria.

Ed ancora, si può ammirare: la nuova ala museale “La Rosa dei Venti”; la copertura ipercolorata della Foresteria con i suoi mosaici, mille metri quadrati in progress sulle pareti esterne del Chiostro; le sculture monumentali imponenti, la ristrutturazione della vecchia stazione e annessi laboratori d’arte.

Un parco dove arte e natura si fondono alla perfezione e dove è facile perdersi tra mille pensieri colorati!

TREKKING & CAMMINATE